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Guinèa (stato) Repubblica dell'Africa occidentale, si affaccia sull'oceano Atlantico a ovest e confina con la Guinea Bissau a nord-ovest, col Senegal a nord, con il Mali a nord e a nord-est, con la Costa d'Avorio a sud-est, con la Liberia e la Sierra Leone a sud. 
Il territorio della Guinea è per lo più montuoso e collinare. 
Nella parte a sud-est del paese si innalza il massiccio dei monti Nimba (1.850 m), mentre a nord si trova il massiccio del Fouta Djalon (1.515 m). 
La fascia costiera presenta una riva molto frastagliata. 
I fiumi principali sono il Gambia e il Bafing, che hanno origine dai massicci Fouta Djalon, e il Niger, che nasce dai monti Loma e riceve vari affluenti (Milo e Tinkisso) prima di passare in territorio del Mali. 
Il clima è del tipo detto appunto guineano, con temperature elevate e precipitazioni copiose, fortemente influenzate dai monsoni nella stagione estiva. In inverno invece soffia l'harmattan, un vento aliseo secco di provenienza desertica. 
L'unica vera città è la capitale Conakry, sulla costa, nodo di comunicazione e centro industriale. 
Altri centri minori sono Kankan, Labè, Nzèrèkorè. 
Le risorse economiche sono principalmente l'agricoltura (cotone, noci di palma, ananas, sesamo, riso, miglio, arachidi, banane, caffè e agrumi) e lo sfruttamento forestale e del sottosuolo (bauxite in primo luogo, poi diamanti, ferro e oro). 
L'attività industriale si concentra in quella metallurgica, nella lavorazione del cotone, del tabacco e del tè. 
STORIA Nel XII sec., l'alta Guinea, popolata dai malinké, appartiene in parte all'impero del Mali. Il commercio è monopolio dei mercanti musulmani, i dioulas. Nel 1461-1462, l'arrivo dei portoghesi avvia la tratta degli schiavi, che persiste fino alla metà del XIX sec. Nel XVIII sec., i peuls, venuti nel XVI sec. dalle regioni periferiche, istituiscono nel centro del paese uno stato teocratico. I soussou, respinti verso la costa, sottomettono le popolazioni locali. Nella seconda metà del XIX sec., conquistatori musulmani, come Samory Touré, diventano padroni del paese nel quale si impone l'islam contro l'animismo dei malinké. La Francia inizia la conquista della regione. Nel 1889-1893 la Guinea diventa colonia francese. Nel 1895 essa è inserita nell'Africa Occidentale Francese. Nel 1898 la regione viene integrata nel Sudan francese. Nel 1904 l'Inghilterra cede alla Francia le isole di Los di fronte a Conakry. 
Nel 1952 il sindacalista Sékou Touré assume la guida del movimento nazionalista. Nel 1958, la Guinea opta per l'indipendenza immediata, rompendo i propri legami con la Francia. Per vincere il proprio isolamento, la Guinea forma con il Ghana e il Mali l'Unione degli Stati Africani. Nel periodo dal 1958 al 1974, il paese è sotto la guida dittatoriale di S. Touré; si verificano numerosi complotti e processi. Negli anni 1975-1978 il paese si riavvicina alla Francia. Alla morte di Sékou Touré, nel 1984, il colonnello Lansana Conté, nuovo capo di stato deve far fronte a gravi difficoltà economiche. Una nuova costituzione, approvata nel 1990, tramite referendum, mette fine al regime militare e introduce il multipartitismo. Nel 1993 L. Conté è confermato alla guida dello stato a seguito delle prime elezioni presidenziali pluraliste. 
Abitanti-6.700.000 
Superficie-245.857 km2 
Densità-27,2 ab./km2 
Capitale-Conakry 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Franco della Guinea 
Lingua-Francese 
Religione-Musulmana, minoranze cristiane e animiste 


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