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Isabèlla di Castìglia (Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451-Medina del Campo, Valladolid 1504) Regina di Castiglia e León, figlia di Giovanni II re di Castiglia e di Isabella del Portogallo. Sposò Ferdinando d'Aragona (futuro Ferdinando II il Cattolico) nel 1469. Succedette al fratello Enrico IV sul trono di Castiglia (1474) e, dopo aver sconfitto, con l'aiuto del marito, Alfonso V del Portogallo nel 1476 nella battaglia di Toro, portò la Spagna all'unificazione (1479), congiungendo i regni di Castiglia e di Aragona. I due sovrani sono conosciuti come i re cattolici, titolo concesso loro da papa Alessandro VI. Svolse una politica assolutista e accentratrice che limitò il potere politico ed economico dell'aristocrazia. Riformò le istituzioni statali. Spinse il marito a lottare contro gli arabi (1480-1482). Granada, ultima città spagnola in mano agli arabi, venne rioccupata nel 1492, portando a compimento la Reconquista della Spagna. Difese con decisione l'ortodossia cattolica ripristinando il tribunale dell'Inquisizione per combattere in particolare musulmani ed ebrei; gli ebrei non convertiti furono espulsi nel 1492. Appoggiò Cristoforo Colombo fornendogli le tre navi per la sua spedizione alla scoperta del Nuovo Mondo avvenuta nel 1492. Ebbe cinque figli: Giovanni, morto nel 1498; Giovanna (la Pazza), designata come erede al trono; Isabella, morta anzitempo; Maria, che andò sposa a Manuel del Portogallo; Caterina, che sposò Enrico VIII re d'Inghilterra. 


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