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Tunisìa Repubblica dell'Africa settentrionale; confina a ovest con l'Algeria, a sud-est con la Libia, e si affaccia, a nord e a nord-est, al Mediterraneo. 
La regione settentrionale è essenzialmente montuosa, con le due catene parallele dell'Atlante Telliano e dell'Atlante Sahariano, separate tra loro dal corso del fiume Medjerda. 
A strapiombo sul mare è il massiccio della Krumiria (altezza 1.000 m); più a sud, tra i rilievi dell'Atlante Sahariano, si erge il Djebel Chambi (1.544 m), la massima cima del paese. 
Tali catene digradano a est in una zona pianeggiante che si spinge fino alla costa (il Sahel); a sud invece, esse lasciano gradatamente il posto a un'area depressionaria, in parte occupata dai bacini salati del Chott-al-Djerid (il più vasto), e del Chott Fedjadj. A sud della zona dei laghi salati ha inizio il settore sahariano della Tunisia: qui il deserto si presenta come un piano uniforme, sporadicamente interrotto da modesti rilievi, che danno origine, a sud-est all'Altopiano del Dahar e ai monti di Ksour. A est di questi ultimi si estende un'altra zona pianeggiante e semiarida, la Gefara, che continua in territorio libico. Le coste si presentano abbastanza ripide e uniformi nel tratto settentrionale, sabbiose, talvolta lagunose e articolate in vaste rientranze (golfo di Hammamet e di Gabés) quelle orientali. 
Unico fiume perenne è la Medjerda, che nasce in Algeria, e sfocia nel golfo di Tunisi. 
Il clima presenta notevoli diversità secondo la zona: spiccatamente mediterraneo nella fascia settentrionale, con precipitazioni piuttosto irregolari; steppico nella parte centrale del paese, con precipitazioni assai scarse; completamente continentale e desertico nel sud. 
La popolazione è quasi esclusivamente araba. 
La capitale è Tunisi, il centro più importante e sede di varie attività industriali e commerciali; Gabès, Sfax e Susa, sulla costa orientale, e Kairouan, all'interno del paese, la più antica città araba di tutto il Maghreb, costituiscono gli altri centri tunisini di rilievo. 
Date le sfavorevoli condizioni ambientali, l'agricoltura fornisce solo il 20% del prodotto nazionale. 
Tra le principali colture: cereali, vite, ulivo, (la Tunisia è il 5° produttore mondiale di olio d'oliva), ortaggi, frutta (soprattutto agrumi), datteri. Si producono inoltre caffè, cacao, palma da cocco. 
Un certo rilievo assume il sughero, che proviene dai monti della Krumiria e l'alfa, una graminacea che cresce spontaneamente e viene utilizzata per la fabbricazione della carta. 
Nella zona settentrionale, più umida, i pascoli sufficientemente ricchi permettono un discreto allevamento di bovini; nella zona centrale, invece, l'allevamento è essenzialmente seminomade e prevalentemente rivolto a ovini, caprini e dromedari, utilizzati, quest'ultimi per i trasporti. Attivo è il settore della pesca, soprattutto nel canale di Sicilia, che fornisce prevalentemente tonno e sardine e che alimenta varie industrie conserviere. 
Notevoli sono le risorse minerarie, rappresentate da giacimenti di fosfati, gas naturale, petrolio (la principale voce dell'esportazione), piombo, zinco, ferro. 
L'industria tunisina, in fase di potenziamento, si basa principalmente sulla trasformazione dei prodotti agricoli e minerari, e comprende un'importante raffineria di petrolio, stabilimenti siderurgici e metallurgici, stabilimenti chimici (lavorazione dei fosfati, produzione di acido solforico, fertilizzanti), cementifici, stabilimenti meccanici. Notevole è la produzione artigianale di tappeti, stoffe, oggetti in argento. Sempre maggior importanza va assumendo il turismo, uno dei più rilevanti settori economici del paese. 
STORIA Nell'814 a. C. i fenici fondano Cartagine, che viene distrutta dai romani nel 146 a. C.; la regione diventa la provincia romana d'Africa. Questa conosce una grande prosperità sotto il regno dei Severi. Nel III-IV sec. il cristianesimo è fiorente. Tra il 429 e il 533 i vandali occupano il paese, sostituiti dai bizantini (533). 
Tra il 669 e il 705 gli arabi conquistano il paese e fondano Kairouan (670) ove risiedono i governatori Omayyadi. Nel IX sec. gli Aghlabidi governano il paese. Questi vengono eliminati dai Fatimidi, che conquistano l'Egitto e lasciano il paese ai loro vassalli Ziridi. Nella seconda metà dell'XI sec. le invasioni dei Banu Hilal devastano il paese, governato dagli Ziridi e divenuto indipendente nel 1051. Dal 1160 al 1229 gli Almohadi regnano sulla Tunisia. Sotto gli Hafsidi (1229-1574), la capitale, Tunisi, si sviluppa grazie al commercio e alle industrie che vi stabiliscono varie nazioni cristiane. Conquistata da Carlo V nel 1535, essa viene ripresa nel 1556-1558 dai corsari turchi. Nel 1574 la Tunisia costituisce una provincia dell'Impero Ottomano, la reggenza di Tunisi, governata da un dey, e a partire dal XVIII sec. da un bey. 
Nel 1869, a seguito della bancarotta dovuta all'indebitamento del paese, viene creata una commissione finanziaria anglo-franco-italiana. Il bey Muhammad Al Saduq (1859-1882) firma il trattato di Bardo (1881) che stabilisce il protettorato francese sulla Tunisia. Nel 1920 viene creato il Destour, partito nazionalista. Nel 1934 il Neo-destour di Hab¿Ì¿b Burghiba se ne separa. Durante la seconda guerra mondiale il paese è occupato dai tedeschi (novembre 1942-maggio 1943). 
Nel 1956 la Tunisia ottiene l'indipendenza. Burghiba promulga il codice di uno stato moderno e laico. L'anno successivo egli proclama la repubblica e ne diventa il presidente, regolarmente rieletto. Nel 1963 la Francia abbandona Biserta. Il partito Neo-destour prende il nome di Partito socialista. Le terre dei coloni sono nazionalizzate. Tra il 1970 e il 1978 si sviluppa un'opposizione sindacale e studentesca al regime di Burghiba, presidente a vita dopo il 1975; scoppiano gravi scioperi e sommosse. Nel 1979 Tunisi diventa (fino al 1990) la sede della Lega Araba. 
Nel 1982 la Tunisia accoglie (fino al 1994) gli organi direttivi dell'OLP. L'anno successivo viene istituito ufficialmente il multipartitismo. Nel 1987 il governo deve far fronte all'ascesa dell'islamismo. Burghiba è destituito dal primo ministro, Zine El Abidine Ben Alì, che lo sostituisce alla guida dello stato. Il Partito socialista Destour diventa l'Unione costituzione democratica. Nel 1989 Ben Alì è eletto alla Presidenza della Repubblica. Le elezioni legislative sono vinte dall'Unione costituzione democratica. Il governo rafforza la propria politica repressiva nei confronti degli islamici. Nel 1994 Ben Alì viene confermato plebiscitariamente alla guida dello stato e le elezioni legislative confermano la posizione di quasi monopolio dell'Unione costituzione democratica. 
Abitanti-8.896.000 
Superficie-163.610 km2 
Densità-54,4 
Capitale-Tunisi 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Dinaro tunisino 
Lingua-Arabo e francese 
Religione-Musulmana sunnita 


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