Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaChiesa
TitoloSt. Mark’s Church, Caprarola
Indirizzo01032 Lazio Viterbo Martiri della libertà piazza
Plus codes8FJJ86FV+H4
Periodo1569-1599 ante
DescrizioneL’attuale fabbrica scaturì da un ampliamento di un preesistente oratorio, anch’esso dedicato a S. Marco, la cui esistenza è documentata almeno al 1563, realizzato da maestranze locali, su disegno di Jacopo Barozzi da Vignola, a partire dal 1569. I lavori, eseguiti su commissione della locale “Società di San Marco”, si protrassero per molti anni, ben oltre la morte di Vignola (1573). Nel 1599 la fabbrica era comunque terminata, poiché in quell’anno la chiesa divenne sede ufficiale della compagnia committente, nel frattempo rinominatasi Confraternita della SS. Trinità. La chiesa mostra una semplice facciata di aspetto vignolesco, con tetto a capanna, scompartita in due ordini. In quello inferiore è scandita da quattro lesene sormontate da capitelli e triglifi, sui cui poggia il cornicione, in quello superiore le lesene si trasformano in semplici fasce, su cui poggia una fascia in forma di timpano. L’edificio è a navata unica, con due nicchie a tutto sesto per lato, in origine destinate ad accogliere altari, oggi non più esistenti, priva di abside e con zona presbiteriale sopraelevata di due gradini. Nella prima nicchia a sinistra è un affresco con la Sacra Famiglia dell’inizio del XVII secolo, riferita alla scuola di Sebastiano Conca (L. Passini 2008, p. 172). Nella seconda nicchia della medesima parete sinistra è invece raffigurata una Natività con San Giovanni Evangelista e S. Stefano, dipinti sugli strombi, datata 1599. Nella prima nicchia della parete sinistra è posta la tela con la Decapitazione di S. Giovanni Battista, su cui compare la data 1618 e il monogramma del probabile autore, il pittore viterbese Filippo Caparozzi, cui pure sembrerebbe riferibile la decorazione ad affresco dello strombo, con le due figure laterali di S. Paolo e S. Stefano e un motivo decorativo a festoni nel sottarco. Nella seconda nicchia, la cui decorazione, riferibile a un anonimo artista viterbese, è riconducibile da un’iscrizione al 1610, compare la tela con il Martirio di S. Sebastiano, e gli affreschi nello strombo con un motivo a finti marmi nel sottarco e le figure di San Pietro e S. Francesco ai lati. La parete di fondo del presbiterio è decorata a stucco dipinto, con due finte nicchie laterali dipinte ad affresco, una nicchia centrale in cui è inserita la pala d’altare e due finte nicchie affrescate nello strombo. La pala con la SS. Trinità e i santi Evangelisti è un’opera databile alla fine del XVI secolo, firmata dal pittore Giovanni Antonio da Brescia, identificabile in quel Giovanni Antonio Mussi, autore nel 1588, insieme a Tarquinio Ligustri e Baldassare Croce della decorazione ad affresco della volta dello scalone di Palazzo dei Priori a Viterbo, e probabilmente degli affreschi della cappella nella palazzina dei giardini alti di Caprarola. Allo stesso artista sembrano, infine, attribuibili anche le figure di S. Margherita e S. Agata, affrescate nello strombo della nicchia, e quelle di S. Biagio e S. Anselmo sulla parete di fondo della chiesa.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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