Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArchitettonico
TitoloPorta San Giovanni, Bolsena
Indirizzo01027 Lazio Viterbo San Giovanni via
Plus codes8FJHJXWM+P5
Periodo1559
DescrizioneLa porta cittadina, collocata sulla direttrice principale all’uscita di Borgo sotto, in direzione nord e per questo detta anche “Porta Fiorentina”, fu commissionata dal cardinale Tiberio Crispo, governatore di Bolsena, in concomitanza con gli interventi urbanistici da lui promossi nel 1556, per i quali aveva intrapreso espropri e demolizioni di alcune case del borgo per la realizzazione di un rettifilo collegato alla opposta porta urbana verso Viterbo, realizzata successivamente, tra il 1578 e il 1598, su progetto di Ippolito Scalza. La costruzione della porta di S. Giovanni fu iniziata a partire dal 1559, come recita l'iscrizione ed essendovi utilizzata la pietra rossa della cava di Poggio Restaldo, sottratta in quell’anno dal governatore a una fornitura destinata alle opere pubbliche. Il disegno della porta è a semplice bugnato con attico soprastante, e presenta punti di contatto col portale, attribuito a Simone Mosca, del palazzo che Crispo aveva fatto costruire su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto, oggi Palazzo Marsciano; è dunque probabile che la porta bolsenese sia stata realizzata a partire da un disegno del Mosca, attivo nel palazzo del cardinale tra il 1540 e il 1544. Nell’attico del portale campeggia, tra gli stemmi di Tiberio Crispo, partito ai gigli farnesiani e all’unicorno che si abbevera con stella, a sinistra, e quello di Bolsena a destra, l’iscrizione: TIB. CAR. CRISP. PORTAM HANC ET E / REGIONE VIAM SACELLO ORNATAM / COMMODO ET DECORI VOLSINIENS. / FACIENDVM CVRAVIT / A.D. MDLIX (“Il cardinale Tiberio Crispo questa porta e la via dalla regione ornata con il tempietto / per la comodità e il decoro dei Bolsenesi / ordinò di realizzare / nell’anno del Signore 1559”). Il testo allude dunque agli interventi urbanistici voluti da Crispo tra i quali vi era la costruzione a bordo lago, sulla direttrice rettificata della via Cassia, di un tempietto di forma rotonda con quattro scalee ai lati disposte in maniera cruciforme; essa fu iniziata nel 1558 e l’anno successivo si hanno notizie di pagamenti per i materiali da costruzione, ma non fu mai terminata: ne resta memoria nella toponomastica del luogo, ancor oggi detto, appunto, “il Tempietto”.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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