Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaCastello
TitoloCastello Orsini Odescalchi
Indirizzo00062 Lazio Rm 14 Piazza Mazzini
Plus codes8FJJ453G+QR
Periodosec. XV (1400-1499 d.C.)
DescrizioneIl Castello Orsini Odescalchi è un poderoso maniero, posto al colmo di una platea rocciosa di tufo vulcanico, presso la sponda meridionale del lago di Bracciano. Rappresenta uno dei più imponenti esempi di architettura militare fortificata esistenti in Italia. In origine esisteva sulla sommità della collina una torre quadrata, inglobata intorno al XII sec. nella rocca costruita dalla famiglia dei Prefetti di Vico. Il Ducato venne in possesso della famiglia Orsini all'inizio del XV sec. ed intorno al 1470 Napoleone iniziò la costruzione dell'attuale castello, portata a termine da suo figlio Gentil Virginio. A pianta trapezoidale, è dotato di sei grandi torri, è un complesso assai articolato, con ampie sale, vasto cortile centrale e monumentali facciate. Nel corso dei secoli il Castello, nel quale sembra di poter riconoscere la mano del celebre architetto Francesco di Giorgio Martini, subisce profonde trasformazioni. Quando la potenza degli Orsini decadde, il Castello fu venduto all'asta nel 1695 e comprato dagli Odescalchi, la famiglia di papa Innocenzo XI. A loro volta gli Odescalchi vendettero il castello ai Torlonia, nel 1803. Qualche anno dopo, grazie al matrimonio del principe Livio III, nel 1861, con l'erede polacca Sofia Branicka, il castello ritornò in possesso degli Odescalchi che ne detengono tuttora la proprietà. L'ultimo radicale restauro risale alla fine del XIX secolo, eseguito sotto la direzione dell'arch. Raffaele Ojetti. Il castello si presenta oggi completamente arredato con mobilio antico e presenta al suo interno pregevoli affreschi. Si accede al Castello attraverso un maestoso arco, opera di Jacopo del Duca che lo realizzò intorno all’ultimo quarto del ‘500, che immette in un'ampia corte dalla forma di un triangolo irregolare. Il primo grande ambiente che si incontra è un edificio di forma rettangolare a due piani, occupato da una scuderia al piano terra, e da un granaio nella parte più alta. Attraverso una porticina si accede ad altri ambienti della rocca, che corrispondono al corpo di guardia e al presidio del castello, per il deposito di armi e munizioni. Di particolare suggestione la Sala Papalina, all’interno della torre nord, il cui soffitto è decorato ad affresco, ad opera dei fratelli Zuzzari nel 1560. Segue la Sala Umberto dal nome del sovrano Umberto I che vi dimorò nel 1900, ornata da un soffitto a cassettoni attribuita alla scuola Antoniazzo Romano, probabilmente eseguito intorno al 1491. Gli arredi, come il letto, hanno nei frontali originali elementi cinquecenteschi. Nella Sala del Trittico, ciò che colpisce è una pala d’altare a trittico della prima metà del cinquecento. A seguire la Sala del Pisanello, così chiamata per lo stile degli affreschi del fregio; la Sala dei Cesari sulle cui pareti sono collocati i busti dei Cesari realizzati in marmo bianco e peperino nel XVII secolo; la Sala degli Orsini, così denominata perché in origine vi erano collocati i ritratti della casata, purtroppo perduti. Attualmente alle pareti si trovano i ritratti di Paolo Giordano e di Isabella de Medici; la Sala del Leone deve il suo nome al rilievo decorativo che qui è collocato. Di dimensioni ridotte rispetto alle precedenti espone delle pregevoli cassapanche nuziali di scuola tedesca. L’ultima sala del primo piano nobile è la Sala di Isabella – sposa di Paolo Giordano Orsini - detta anche Sala Rossa per il colore degli arazzi che in origine ornavano le pareti, che conserva un letto del XVI secolo di scuola veneziana.Al secondo piano nobile si trovano i seguenti ambienti: la Sala del Letto Siciliano così detta per via del letto in ferro battuto del XVII secolo di pregiata manifattura siciliana anticamente dorato; la Sala Gotica, così chiamata, perché sembra che Baldassarre Odescalchi fece realizzare tutto l’arredo della camera in stile neogotico in brevissimo tempo; la Sala d’Ercole ornata da un fregio che corre lungo tutto il soffitto in cui sono raffigurati episodi della vita di Ercole; la Sala delle Armi che ospita la ricchissima collezione di armi della famiglia Odescalchi, in particolare armi ed armature dal XV al XVII secolo; la Sala delle Scienze, le cui pareti sala sono decorate con un fregio che presenta figure allegoriche del Trivio e del Quadrivio, Muse e Pianeti; la Sala del Bobolaccio conserva un baule in cuoio del XVI secolo di fattura toscana appartenuto ad un cardinale; infine la Sala Etrusca che custodisce una parte consistente della collezione di reperti archeologici raccolti nel Castello di Bracciano. Completano il secondo piano le antiche cucine che conservano ancora intatti gli enormi 4 camini, dove venivano allestiti i ricevimenti della corte rinascimentale. Il castello, per volontà di Livio I Odescalchi, nel 1952 è diventato un museo, uno dei primi musei privati aperti al pubblico.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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