Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaAbazia
TitoloAbbey of Montecassino
Indirizzo03043 Lazio Fr Via Montecassino Via
Plus codes8FHMFRQ7+H6
Periodosec. XI (1000-1099 d.C.)
DescrizioneL’Abbazia di Montecassino, posta a 519 metri sul livello del mare a sud-est del monte Cairo, fu fondata da San Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo. Nel corso della sua storia è stata più volte pesantemente danneggiata o distrutta a causa di guerre e catastrofi naturali, ma sempre ricostruita. Per tutto il medioevo l'Abbazia fu un centro vivissimo di cultura grazie alla guida illuminata dei suoi abati, alla fama dei suoi scriptoria che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità, alla ricchezza del patrimonio librario custodito nelle sue biblioteche: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi e rarissimi incunaboli. Il più illustre dei suoi abati fu forse Desiderio - il futuro Papa Vittore III - che alla fine del XI secolo fece ricostruire completamente l'abbazia ed ornò la chiesa di preziosissimi affreschi e mosaici, il cui riflesso si può ancora oggi scorgere in quelli che lo stesso abate fece eseguire in Sant'Angelo in Formis. Dalla Chronica Monasterii Casinensis sappiamo che l'abate Desiderio impiegò sforzi e capitali notevoli per la ricostruzione della chiesa abbaziale, compiuta nei soli cinque anni dal 1066 al 1071, utilizzando materiali lapidei provenienti da Roma e facendo venire da Bisanzio anche mosaicisti e artefici vari. Della decorazione pittorica che ornava la chiesa e gli ambienti nuovi del monastero, successivamente riedificati, rimangono poche testimonianze, come ad esempio le Storie dell'Antico e Nuovo Testamento nell'atrio, di cui si conservano interamente i tituli scritti dall'arcivescovo di Salerno Alfano. Distrutta nuovamente dal violento terremoto del 1349, l’Abbazia attraversò un altro periodo di decadenza finché tornò ad essere un grande centro di cultura e di studi nel XVI sec., crocevia d’Europa, dove arrivavano le migliori menti da ogni paese e riscuotendo grande fama a livello mondiale. In questo periodo l’Abbazia perse il suo carattere medievale e acquisì lo stile di grande architettura monastica cinquecentesca grazie al contributo di rinomati artisti come Bramante e il Sangallo. L’attuale Abbazia però è il risultato di un’ennesima opera di ricostruzione intrapresa dopo che l’intero complesso fu completamente raso al suolo dai bombardamenti degli alleati durante la seconda guerra mondiale (15 Febbraio 1944). Grazie all’impegno dell’allora abate Ildefonso Rea, che raccolse tutta la documentazione necessaria per una riedificazione fedele all’originale cinquecentesco, nel 1945 venne posta la prima pietra per restituire alla collettività un pezzo altissimo del suo patrimonio storico e culturale.Lo sviluppo architettonico dell’Abbazia si articola su piani sfalsati, con una grande scalinata al termine della quale vi è la Chiesa ricca di marmi policromi e di affreschi di Pietro Annigoni. Il cuore dell’Abbazia è l’altare maggiore, dove sono conservate le reliquie di S. Benedetto e quelle della sorella Santa Scolastica, ritrovate nel 1950.La facciata della chiesa è un’opera moderna dell’ingegnere Breccia Fratadocchi e si articola in tre porte bronzee che introducono nella basilica il cui interno a tre navate è ornato con stucchi realizzati sulla base dell’originario disegno seicentesco. La navata centrale presenta una volta che nel ‘600 era affrescata con i perduti dipinti di Luca Giordano. Lungo la navata di destra e di sinistra si trovano quattro cappelle. Di notevole bellezza il portale in marmo nero africano attraverso il quale si accede negli ambienti riservati alla comunità monastica. Al centro del presbiterio vi è l’altare maggiore, opera del ‘600, dove è posta l’urna bronzea che conserva i resti dei due santi: San Benedetto e di Santa Scolastica. La cripta è rimasta quasi intatta; in essa si può ammirare una decorazione nel mistico stile della scuola tedesca di Beuron (1913).Il Museo: All'interno dell'Abbazia è visitabile un interessante Museo istituito nel 1980 in occasione della celebrazione del XV centenario della nascita di S. Benedetto. In esso si conservano numerose opere e reperti di grande pregio e valore, tra cui: manoscritti, libri, disegni e stampe, resti della Basilica, reperti etruschi e di arte romana, statuette lignee, vasi ellenici, etruschi e italici, pitture e sculture benedettine, ricami e merletti.La Biblioteca: L'abbazia conserva tuttora la sua famosa Biblioteca, pur gravemente compromessa dalle distruzioni belliche. Del ricchissimo patrimonio, frutto di un immenso lavoro culturale, oggi si conservano ancora oltre 1.000 codici, 40.000 pergamene e tutto il fondo delle opere a stampa con 250 incunaboli. La Biblioteca è stata dichiarata monumento nazionale e rientra nel novero delle biblioteche pubbliche statali.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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