Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaChiesa
TitoloChurch of San Francesco
Indirizzo
Plus codes8FHM9C4J+M4
Periodo
DescrizioneLa chiesa ha un impianto longitudinale preceduto da un nartece. In corrispondenza dell’abside si erge il campanile (fine XIII- inizi del XIV sec.), a pianta quadrata con sovrastruttura ottagonale sorreggente la cuspide. Il portale della chiesa presenta un coronamento archiacuto, esili colonnine laterali poggianti su figure stilofore e un architrave con lo stemma dei Caetani d’Aragona. L’interno consta di una grande navata, fiancheggiata da una laterale più piccola. Quest’ultima è divisa in quattro campate scandite da archi acuti su pilastri e coperte da volte a crociera. La navata principale, presenta un soffitto ligneo a capriate e culmina in un’abside rettangolare, dove si trova un pregevole coro ligneo dagli accenti gotici. Fino agli inizi del XIX secolo, a sinistra dell’altare maggiore si accedeva alla cappella funeraria della famiglia Caetani (1489-1491), poi profanata e distrutta. Le vetrate sono opera di Giorgio Ascione (seconda metà del sec. XX), frate minore della Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù, e descrivono le tappe più importanti della vita di San Francesco. Sul muro divisorio delle due navate, all’altezza del pilastro della seconda arcata, è affissa una lapide funeraria di epoca romana del tipo “a finestra” (III-IV secolo d.C.). La chiesa fa parte di un complesso conventuale, dal 1946 sede comunale, di cui rimane anche un chiostro con agrumeto. Il complesso di S. Francesco fu costruito da Onorato I Caetani (1363 ca.), sul luogo di un più antico e modesto luogo di culto, che la tradizione riferisce ai primi frati francescani giunti a Fondi. Il convento e la chiesa furono restaurati dal conte Onorato II Caetani, come attesta l’iscrizione posta sull’architrave del portale d’ingresso alla chiesa. Fin dal 1466 il complesso monumentale appartenne ai Frati Minori Osservanti della provincia di Napoli che vi rimasero, tra alterne vicende, fino al 1881. Danneggiato gravemente nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, il complesso è stato restaurato sotto la responsabilità di una piccola comunità religiosa.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
Licenza:


Blia.it NON utilizza cookie (v. informativa)

Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it
(attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)