Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArchitettonico
TitoloRuins of Ninfa
Indirizzo04010 Lazio Lt Via Ninfina Via
Plus codes8FHJJWVC+C6
Periodosec. IX d.C. (800-899 d.C.)
DescrizioneNel territorio del comune di Cisterna di Latina, si può ammirare il Giardino di Ninfa, fatto realizzare nel 1920 dal principe Gelasio Castani. Dopo la sua morte i lavori furono proseguiti con donna Lelia, ultima esponente della famiglia, che vi fece piantare diverse specie esotiche di piante e lo fece ornare da fantastici giochi d’acqua. Nel 1977 Ninfa fu donata alla fondazione Roffredo Caetani.Il giardino custodisce le rovine di una città medievale, incendiata e saccheggiata più volte e poi abbandonata dai suoi abitanti. Oggi, intorno alle rive di un laghetto, sono rimasti i ruderi di un borgo fantasma, con le sue mura, le torri, le chiese e le abitazioni.Nel IX secolo Ninfa fu in possesso dei Conti di Tuscolo e solo nel 1085 entrò a far parte dei possedimenti della Santa Sede, ma raggiunse l’apice a partire dal 1297 con Pietro Caetani, nipote di Bonifacio VIII, il quale potenziò sia l’attività edilizia che commerciale.Le fortune di Ninfa durarono fino al febbraio del 1382, quando venne travolta da lotte fratricide e fu totalmente distrutta e mai ricostruita. Durante il periodo di massimo splendore era una città ricca di case, oltre 150, munite di solaio e granaio, chiese, circa quattordici considerando quelle presenti sia all'interno che all'esterno delle mura, e poi strade, mulini, ponti, due ospedali, un castello e un municipio.La città era difesa da una cinta muraria della lunghezza di circa 1.400 metri intervallata da almeno undici torri, anche se probabilmente erano molte di più. Il castello si trova nei pressi del lago, fuori dalle mura e fu costruito a partire dal XII secolo. In principio si trattava di una torre con un recinto in muratura alla base, poi durante la fase d'ampliamento fu creata una struttura a pianta quadrata, protetta da una cinta muraria come merlature a coda di rondine, ai cui angoli furono poste delle torri. La torre, completamente restaurata, è a pianta quadrata, alta 32 metri, nella quale si aprono diverse feritoie. Tra le chiese principali di Ninfa vanno ricordate quelle di Santa Maria Maggiore, San Biagio, San Giovanni, San Paolo, San Salvatore, San Pietro fuori le mura, Sant'Eufemia, Sant'Angelo, San Clemente, San Martino, San Quintino, San Leone, San Parasceve e San Vincenziano. Nei pressi di Ninfa sorgevano due monasteri: il primo, chiamato di Marmosolio, si trovava nella zona di Vaccareccia, fu costruito nel XI secolo e passò nelle mani dei cistercensi nel XII secolo per essere poi distrutto nel 1171. Il secondo invece era chiamato di Santa Maria di Monte Mirteto e fu fondato nel 1216 nelle vicinanze di una grotta, dedicata dal 1183 a San Michele Arcangelo.Il fiume Ninfa era attraversato nel borgo da tre ponti, di questi uno era di epoca romana, un altro, chiamato del Macello, era un ponte a due campate costruito a ridosso delle mura difensive. A partire dal 1976, su un'area di circa 1.800 ettari intorno al giardino, è nata un'oasi del WWF che mira alla protezione della fauna nel comprensorio di Ninfa: è stato realizzato un impianto boschivo ed un sistema di aree umide per agevolare la sosta e la nidificazione dell'avifauna.Nel 2000 tutta l'area di Ninfa è stata dichiarata monumento naturalistico ed il giardino è stato considerato dal New York Times, come il più bello al mondo. Aperto solo in alcuni periodi, il giardino viene visitato da circa cinquantamila turisti all'anno.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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