Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaFontana
TitoloThe Farnese Fountain, Canino
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Periodoprima metà del XVI secolo
DescrizioneLa realizzazione della fontana risale alla prima metà del XVI secolo ad opera della famiglia Farnese, probabilmente a conclusione dei lavori di costruzione del primo acquedotto del paese. Attribuita al Vignola, senza sostegno documentario, sulla base di probabili analogie con la Fontana dei Delfini nella villa Gambara-Lante di Bagnaia, l’opera era posta in origine nell'antica piazza del mercato, attuale piazza Vittorio Emanuele, da dove venne rimossa nel 1875, per poi essere ricostruita, nel 1905, nell’attuale piazza C. De Andreis, su progetto dell’ing. Fausto Finzi. La fontana della tipologia a coppe sovrapposte, a bacino circolare o poligonale e saliente centrale è interamente in travertino. Associabile nelle forme ad un’altra fontana di attribuzione vignolesca nella rocca di Viterbo, mostra una bella vasca dodecagonale, poggiata su un basamento di tre gradini, di cui uno aggiunto nel 1850, e gli altri due in occasione della ricostruzione novecentesca. La coppa centrale, sostenuta da un balaustro ricostruito in occasione del restauro del 1903, è di forma circolare, decorata da baccellature sormontate da un ricorso orizzontale ad ovoli e lancette; è inoltre ornata da tre protomi canine che contengono i cannelli dell’acqua, sormontate ciascuna da un fregio a tre gigli farnesiani. Ognuno dei dodici lati del bacino è decorato da bassorilievi con stemmi gentilizi e trofei militari. Questi rappresentano, a partire da nord, secondo una sequenza non originale, ma relativa al rimontaggio novecentesco: lo stemma del vescovo Alessandro Farnese, lo stemma del cardinale Alessandro Farnese, lo stemma di Pier Luigi Farnese, un trofeo con scudi incrociati, un trofeo con scudo e armi, lo stemma della città di Canino, un trofeo con elmo, un trofeo con faretre incrociate, un trofeo con scudi incrociati, lo stemma della città di Castro, la cui presenza avrebbe originato una tradizione locale sostenente la provenienza dei bassorilievi dalla distrutta città di Castro, quindi una decorazione floreale che riprende quelle del parato Farnese e infine lo stemma della confraternità dei Ss. Giovanni e Andrea. Nel 1998 è stato necessario operare sul manufatto un importante restauro conservativo, con alcuni interventi di consolidamento e strutturali, tra cui la sostituzione della coppa superiore, oggi conservata presso la sede comunale, che hanno consentito una migliore leggibilità dell'opera.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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