Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArchitettonico
TitoloThe Royal Stairway - Palazzo Farnese, Caprarola
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Periodo1560-1583
DescrizioneLa scala elicoidale a pianta circolare, del diametro di m 9,80, denominata “scala regia”, fu realizzata in peperino grigio su progetto di Vignola a partire dal 1560. È posta sul lato nord-est del palazzo e sale dai sotterranei fino all’ultimo piano. È costituita da 26 colonne doriche abbinate, oltre alle due iniziali accoppiate a pilastri, che sorreggono una trabeazione, nel cui fregio sono metope scolpite con il giglio farnesiano, al di sopra della quale corre la balaustrata che protegge la salita di gradoni composti di una superficie in coltellata di mattoni disposti a spina di pesce e di un sormonto in peperino. Le pareti della tromba della scala sono riquadrate, in corrispondenza delle colonne con lesene in peperino che incorniciano nicchie e sorreggono una cornice superiore a finto architrave, negli altri casi da cornici in peperino o dipinte. Le superfici murarie riquadrate, nonché la volta a sesto ribassato della scala e quella sommitale a cupola, sono affrescate con svariatissimi soggetti. La decorazione della volta della cupola, di cui non si conosce l’autore, fu realizzata attorno al 1583: al centro campeggia lo stemma del cardinale Alessandro Farnese e la restante superficie è ornata di grottesche, paesaggi ideali e figure allegoriche, alcune poste entro finte nicchie, altre, eseguite a monocromo, entro cornici in stucco. La volta della scala e le pareti sono invece per lo più attribuite ad Antonio Tempesta e alla sua bottega, anche se alcuni critici vogliono vedervi anche la mano del fiammingo Paul Brill nei paesaggi dipinti sulla parete. L. Passini ha rilevato (2002) la presenza di due date incise sulle superfici pittoriche, 1580 e 1583, che indicherebbero dunque la datazione dell’impresa decorativa. La parete circolare è caratterizzata da grandi specchiature con paesaggi ideali e riquadrature contenenti motivi a grottesca delimitate da fregi ornamentali in cui compere il giglio dei Farnese. La volta della scala mostra un programma iconografico più complesso, dove, tra la ricchissima decorazione a grottesca, spiccano molteplici emblemi inneggianti alle virtù e alle prerogative farnesiane: l’airone in volo (sole), la colomba in volo col ramoscello d’ulivo (pace), tre gigli azzurri con una tiara sostenuta da angeli (pontificato di Paolo III), il falco in volo con un giglio azzurro nel becco (coraggio e accortezza), l’unicorno che conficca il corno in terra (virtù, purezza, fortezza e nobiltà d'animo), la vergine seduta con l’unicorno in grembo con il motto VIRTUS SECURITATEM PARIT (“la virtù genera sicurezza”, già utilizzato nelle Stanze Paoline in Castel S. Angelo a Roma), Pegaso che esce dal sole e con le zampe percuote il monte Parnaso, facendone scaturire un fiume con motto greco EMERAS DORON (“dono del giorno”, inventato da F.M. Molza, alludente al mecenatismo farnesiano), la nave Argo che affronta le Simplegadi, pericolosi scogli mobili e urtanti, con motto greco PARAPLOSOMEN (“navigammo oltre”, inventato da A. Caro e indicante il superamento di avversità), il fulmine trisulco con il motto HOC UNO IUPPITER ULTOR (“Giove vendicatore con uno solo”, creato da P. Giovio per la lotta all’eresia ingaggiata da Paolo III, “assimigliando le scomuniche al fulmine, il Papa a Giove”), i tre gigli azzurri e l’arcobaleno con motto greco DIKES KRINON (“giglio di giustizia”, emblema di Paolo III), una freccia conficcata al centro di un bersaglio con motto greco BALL'OUTOS (“colpisci così”, tratto da Omero, alludente alla capacità di andare al centro delle questioni).

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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