Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaEdificioReligioso
TitoloAbbey Fossanova
Indirizzo04010 Lazio Latina 1 Via S. Tommaso d’Aquino Via
Plus codes8FHJJWVC+C6
Periodosec. XII d.C. (1100-1199)
DescrizioneL'abbazia di Fossanova, situata nell’omonimo borgo nel Comune di Priverno (provincia di Latina), è considerata il primo esempio di architettura gotico-cistercense in Italia insieme a Casamari.La durezza della regola benedettina, riformata da Bernardo di Chiaravalle, ebbe come conseguenza l’eliminazione di ogni orpello decorativo dalle chiese, comprese pitture e sculture. Fossanova nacque da tale rigorosa applicazione di spirito e di materia, ed ebbe il grandissimo privilegio di ottenere le prestazione di grandi monaci architetti (forse francesi, forse italiani, forse di entrambe le nazionalità), di grandi carpentieri e di grandi maestri della pietra.Intorno al 1135 i monaci cistercensi giunsero a Fossanova e ricevettero in concessione da papa Innocenzo III un antico monastero benedettino con l’intento di risanare la zona paludosa di Fosa Nova, che all’epoca stava infatti ad indicare un fosso di scolo.L’intero complesso abbaziale venne edificato secondo le regole della tradizione monastica che ha nel chiostro il fulcro centrale attorno al quale ruotano tutti gli altri spazi: la chiesa abbaziale, la sala capitolare, il refettorio, la cucina e i dormitori dei conversi, la casa dei pellegrini, il cimitero e l'infermeria.La chiesa abbaziale, iniziata nel 1187 e consacrata nel 1208, conserva ancora la nuda architettura che le conferisce un aspetto severo e grandioso. La facciata, forse in origine preceduta da un portico, è semplice ma maestosa, con portale fortemente strombato, con arco a sesto acuto nella cui lunetta è ripreso il motivo del rosone, mentre nella parte inferiore, un mosaico cosmatesco sostituisce l'iscrizione “Fridericus Imperator semper augustus hoc opus fieri fecit”, che testimonia il sostegno economico di Federico Barbarossa nella costruzione del portale. Al di sopra del portale riccamente decorato, la facciata è adornata da un grande rosone. L'oculus ottagonale al centro del frontone è un rifacimento di uno originario che doveva essere simile a quello dell'abside. La possanza della facciata è accentuata dall'esposizione dei potenti contrafforti. La struttura della chiesa, costruita interamente in travertino, è basilicale. Ha una pianta cruciforme: il braccio longitudinale, che si sviluppa secondo un asse mediano ed è diviso in tre navate, è attraversato perpendicolarmente dal transetto. Dal centro del transetto si erge il tiburio a pianta ottagonale, elevato di due piani e sormontato dalla lanterna che sostituiva il campanile. Le campane si suonavano nel sito del coro con funi che pendevano davanti l'altare maggiore, nei due bracci, invece, sono ricavate quattro piccole cappelle.Dall’interno della chiesa, si imbocca a destra, una porta, che conduce al chiostro: è la porta dei coristi così detta perché vi entravano i monaci quando, lasciando i lavori in cui erano impegnati, si portavano in chiesa per l’opus Dei. Poiché il chiostro rappresenta il centro della vita monastica, nel suo perimetro sono razionalmente distribuiti gli ambienti dove i monaci svolgevano la loro vita: la cucina, di dimensioni vaste e con elementi robusti, il refettorio, la sala capitolare, l’armarium, la scala d’accesso ai dormitori dei monaci, la sala di lettura, le sale dei monaci, il calefactorium, lo scrittorio e l’auditorium. Ben conservata è la fontana del chiostro (lavabo), posta di fronte al refettorio per le abluzioni prima dei pasti, e costruita nel XIII secolo.Al centro della galleria orientale del chiostro si apre la sala capitolare fiancheggiata da due bifore con archi a tutto sesto. Databile al XIII secolo, è di chiaro stile gotico: a due navate divise in sei campate, è coperta da volte a crociera costolonata e sostenuta da due pilastri cosiddetti fascicolari, perché formati da un fascio di colonnine.Il refettorio è un ambiente grande di forma rettangolare, posto perpendicolarmente al chiostro. Coperto da un soffitto in legno i cui due spioventi poggiano su cinque grandi archi a sesto acuto, di profilo quadrato, mentre tredici finestre (di cui cinque murate) dovevano dare grande luminosità alla sala.Staccata dall'insieme di edifici che orbitano intorno al chiostro, si trova l'infermeria dei monaci coristi. Al secondo piano si trova la cella dove morì S. Tommaso nel 1274, ora trasformata in cappella. Ancora oggi in chiesa se ne conserva la semplice tomba vuota, il corpo fu trasferito dai domenicani a Tolosa alla fine del XIV secolo, composta da una lastra di marmo o travertino rettangolare.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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