Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArcheologico
TitoloTempio di Venere e Roma
Indirizzo00186 Lazio Roma Piazza di S. Maria Nova piazza
Plus codes8FHJVFRQ+8V
PeriodoII-IV sec. d.C
DescrizioneIl tempio di Venere e Roma (121-134 d.C.) venne realizzato dal’l'imperatore Adriano sulla collina della Velia, in un’area già occupata dall’atrio monumentale della Domus Aurea di Nerone. Il più grande edificio sacro della città era collocato al centro di una vasta piazza (m 145x100), posta al di sopra di una platea artificiale, delimitata sui lati lunghi da porticati. Il tempio, circondato da una doppia fila di colonne (dieci sulla fronte e ventidue sui lati lunghi) era costituito da blocchi di peperino foderati di marmo. Caratteristica del tempio era quella di avere due celle tangenti e contrapposte: quella verso il Colosseo era dedicata a Venere, progenitrice della dinastia imperiale, quella verso il Foro alla dea Roma. Nel 307 d.C., a seguito di un incendio, l'imperatore Massenzio ricostruì le celle in laterizio, decorando le pareti con nicchie alternativamente semicircolari e rettangolari inquadrate da colonnine di porfido. Le due grandi absidi con copertura a volta e decorazione a cassettoni, ancora visibili, si riferiscono a questa fase. La rovina del monumento iniziò nel 625 con l’asportazione delle tegole bronzee del tetto, riutilizzate nella copertura della basilica di San Pietro. Nell’847 venne costruita da papa Leone IV (847-853) la chiesa di Santa Maria Nova (intitolata dal 1615 a Santa Francesca Romana), dotata di un convento posto nella cella di Roma e di orti e giardini sulla platea verso il Colosseo. Nell’XI-XII secolo intorno alla chiesa si creò un borgo fortificato con mura di cinta e torri di avvistamento. Nel Rinascimento il tempio divenne una vera e propria cava di materiali pregiati tanto che oggi, di tutta l’immensa mole, rimangono solo i ruderi in laterizio che erano stati inglobati nelle strutture ecclesiastiche. Tra il 1932 e il 1935 per creare una monumentale quinta architettonica alla nuova arteria di via dell’Impero (oggi via dei Fori Imperiali) si procedette allo sterro di tutto il podio, al restauro della cella di Venere e all’innalzamento delle colonne dei porticati posti ai lati della platea di sostruzione.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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