Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPalazzo
TitoloPalazzo Mattei Albani alle Quattro Fontane
Indirizzo00196 Lazio Roma 20 Via delle Quattro Fontane via
Plus codes8FHJWF2R+PC
PeriodoXVI-XVIII sec.
DescrizionePosto all’incrocio tra i due importanti assi, la strada Pia voluta da Pio IV (Giovannangelo Medici 1559-1565) nel 1561 e la strada Felice aperta nel 1587 da Sisto V (Felice Peretti 1585-1590), costituisce il primo intervento architettonico di rilievo dopo l’apertura del nuovo asse. Costruito a partire dal 1588 da Muzio Mattei, figlio di Ludovico Mattei il palazzo si adegua al programma di trasformazione dell’area evidenziata dalla definizione architettonica della piazza delle Quattro fontane ad opera di Domenico Fontana (1543-1607).Il palazzo si articolava con un alto corpo di fabbrica, sormontato da un’altana, in posizione angolare tra due ali più basse poste ad angolo retto, addossandosi ad una delle fontane della piazza. Il complesso si discosta dalle vicine dimore ancora legate allo schema della villa suburbana.La paternità del progetto è controversa, tra Ottavio Mascarino, del quale restano alcuni disegni e l’architetto tardo-manierista Giovanni Fontana, fratello del più famoso Domenico, architetto prediletto di Sisto V. Durante gli scavi per la costruzione fu rinvenuto il gruppo scultoreo di Bacco e Sileno, oggi alla sezione del Museo Nazionale Romano di palazzo Altemps. Passato a Camillo Massimo, nel 1679 divenne proprietà del cardinale fiorentino Francesco Nerli che entrò così in possesso di una della più ricche collezioni d’arte del tempo. Divenuto degli Albani nel 1719, fu ampliato e ristrutturato sotto la direzione di Alessandro Specchi che realizzò la nuova ala lungo l’attuale via XX settembre (strada Pia).Nel XIX secolo divenne dei Borbone di Spagna e poi dei del Drago.Il palazzo conserva uno stile architettonico tardo cinquecentesco, mentre la ricchissima decorazione degli affreschi del piano nobile è frutto di sovrapposizioni, con pitture tardo cinquecentesche ancora conservate, spesso inserite in quadri del contesto decorativo ottocentesco.La loggia, grandioso ambiente al tempo dei Mattei e dei Massimo, fu richiusa dagli Albani e ridecorata da Giovanni Paolo Panini (1691-1765). Tra gli affreschi conservati, le pitture tardo cinquecentesche attribuite a Giovanni e Cherubino Alberti, decoratori ufficiali di papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini 1592-1605). Il complesso decorativo più importante della committenza Mattei è la sala ottagona, con decorazioni che si ricollegano a quella della Galleria del Palazzo Mattei di Giove (1620-1625).Nell’adiacente palazzetto, l’affresco di Pegaso e le ninfe riproduce la tomba dei Nasoni del II d.C. sulla Flaminia, la cui scoperta nel 1674 destò vivissimo interesse.Autori: Ottavio Mascarino (1536-1606), Giovanni Fontana (1540-1614)

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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