Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseCulturale
TitoloForo di Nerva
Indirizzo00184 Lazio Roma Via dei Fori Imperiali Via
Plus codes8FHJVFVP+7H
PeriodoI-XV sec.
DescrizioneLa costruzione del Foro, noto anche come Transitorium, fu promossa dall’imperatore Domiziano e completata dal successore Nerva che lo inaugurò nel 97 d.C.. La piazza occupava uno stretto spazio di risulta tra le altre piazze forensi, attraversato in epoca repubblicana dall’asse viario dell’Argiletum, collegamento tra il Foro Romano e la Subura. Per ovviare alla mancanza di spazio il Foro, di forma rettangolare allungata, era privo di portici sostituiti sui lati lunghi da un colonnato aggettante dalla parete. In seguito ad un cambiamento di progetto in fase costruttiva, il tempio dedicato a Minerva venne spostato dal lato corto occidentale a quello orientale, dove rimangono visibili le fondazioni scampate alle ultime demolizioni di inizio XVII secolo. Il tempio ricostruito sulla base di disegni di epoca rinascimentale, appare del tipo ad alto podio con sei colonne in facciata e tre sui lati. Due archi si aprivano nei setti murari che chiudevano la piazza su questo lato, monumentalizzato anche da uno spazio trapezoidale con funzione di vestibolo; dietro di esso era un’esedra porticata a forma di ferro di cavallo, nota nelle fonti tardo antiche come Porticus Absidata. Nel settore meridionale della piazza (la parte centrale è ancora sepolta sotto via dei Fori Imperiali) sono le cd. Colonnacce, due delle 50 colonne corinzie scanalate in pavonazzetto addossate ai lati lunghi del Foro. La trabeazione conserva un fregio scolpito con scene di filatura e tessitura, incentrate sul mito di Minerva ed Aracne; l’attico doveva avere una serie di pannelli con la raffigurazione dei popoli sottomessi da Roma. I resti visibili di una doppia ghiera di blocchi di tufo appartengono alla volta della Cloaca Maxima, grande collettore fognario risalente all’età regia.In epoca altomedievale la piazza tornò ad essere attraversata da un tracciato stradale in acciottolato lungo il quale, tra il IX e l’XI secolo, furono costruiti edifici residenziali. Dopo un periodo di abbandono e di utilizzo dell’antico monumento come cava di materiali, l’area nel XV secolo, nota nelle fonti come Fundicus Macellorum de Archanoè, assunse una nuova vocazione commerciale con la presenza di numerose botteghe per la vendita delle carni.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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