Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArchitettonico
TitoloFortificazioni di Nepi
Indirizzo01036 lazio viterbo nepi
Plus codes8FJJ68VW+HJ
Periodo1540-1545
DescrizionePrima della dominazione farnesiana l’abitato di Nepi era dominato dal castello medievale già restaurato attorno al 1474 da Sisto IV. A partire dal 1479, a seguito della nomina a governatore della città del cardinale Rodrigo Borgia, furono intrapresi notevoli lavori di trasformazione che si protrarranno fino al 1499: il progetto di questa complessa opera, almeno nella sua fase conclusiva, fu affidato ad Antonio da Sangallo il Vecchio. Tra il 1521 e il 1535 a governare la città fu il poeta Bernardo Accolti, detto “l’Unico”, poco amato dai nepesini che tentarono più volte di cacciarlo: fu alla fine esautorato da Paolo III che il 31 ottobre 1537, con la bolla "Cœlestis Altitudinis", cedette la città al figlio Pierluigi Farnese. Appena insediato il nuovo signore iniziò ad ampliare la fortezza, in particolare il “maschio” dove, secondo Ranghiasci (Memorie o siano relazioni istoriche sull'origine, nome, fasti a progressi dell'antichissima città di Nepi, Todi 1845, p. 140), “fece fabbricare una sontuosissima abitazione, con nuovi conci alle porte”. Successivamente incaricò Antonio da Sangallo il Giovane di rinforzare la cerchia muraria: l’architetto rilevò le strutture già esistenti e formulò almeno tre ipotesi di ristrutturazione, optando alla fine per quattro enormi bastioni dotati di cannoniere per il fuoco incrociato. I bastioni, in blocchi di tufo, sono uniti da alta cortina in tufo segnata all’altezza del parapetto da un marcapiano modanato continuo in travertino. Al di sotto della scarpa è il fossato che collega due fossi, il Puzzolo a sud e il Falisco a nord. Gli accessi principali all'abitato sono due, la porta “Trionfale” o “Nica” (piccola) verso sud e la porta “Romana” a ovest. A nord la porta “Falisca”, sormontata dallo stemma di Paolo III, era invece l'accesso principale da Civita Castellana. La porta “Nica” e gli angoli dei due bastioni principali sono sormontati dagli stemmi in travertino di Pier Luigi Farnese, nei cui cartigli si legge la seguente iscrizione: “P. ALOISIVS FARN. DUX I CASTRI ET NEPETE MONUMENTUM HOC AD TUTELAM CIVITATES EXTRUXIT MDXL”, fissando la presumibile data d’inizio dei lavori al 1540. L’opera di architettura militare, definita dal Vasari “inespugnabile e bella”, comportò la demolizione delle abitazioni esterne i cui abitanti furono spostati all’interno dell’area fortificata generando un consistente sviluppo edilizio urbano. Quando, nell’agosto del 1545, avendo Pierluigi Farnese optato per il ducato di Parma e Piacenza, Nepi tornò sotto il controllo diretto della Santa Sede, la costruzione delle mura era in parte ultimata fino a Porta Falisca. Paolo III ordinò quindi il trasferimento dei cannoni della fortezza in quella di Perugia.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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