Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI
TitoloTarquinia - Tomba dei Caronti
Indirizzo
Plus codes8FJH6QX9+RJ
Periodo
DescrizioneLa Tomba dei Caronti, scoperta nel 1960, viene datata tra la fine del III e l’inizio del II secolo a. C..Ha una pianta composita: si entra in un vestibolo, con soffitto a volta e banchine lungo i lati, dal quale si accede alle due camere di deposizione, anch’esse munite di banchine, realizzate ad un livello inferiore.Le decorazioni dipinte sono limitate alla parete destra e a quella di fondo del vestibolo, camera probabilmente destinata alla celebrazione di riti più che vera e propria camera sepolcrale.Sulla parete destra, ai lati di una finta porta a due battenti, sono posizionati come guardiani due divinità dell’oltretomba: entrambi si presentano con una tunica rossa e carnagione blu. Quello di destra ha i capelli a serpente ed è armato di martello, mentre l’altro ha un copricapo alato ed un grande martello.Sulla parete di fondo lo schema è analogo: ai lati di una finta porta resa accuratamente, sono raffigurati due esseri mostruosi dal corpo blu e con ali rosse: quello di destra indossa una tunica rossa ed è armato di martello e spada, mentre quello a sinistra veste una tunica blu ed è armato di ascia.Ciascuno dei quattro personaggi è accompagnato da un’iscrizione, oggi parzialmente leggibili: nel caso della coppia sulla parete di fondo, quello destro è chiaramente indicato come Charun, mentre l’iscrizione dell’altro è limitata a poche lettere pertinenti, probabilmente, a due parole distinte; le due iscrizioni della parete destra, oltre all’indicazione Charun, conservano un secondo vocabolo, probabilmente riferito alla qualifica e alla specificità del charun.Charun è la trasposizione etrusca del nome greco Caronte, il traghettatore delle anime dei defunti nell’oltretomba.In ambiente etrusco, tuttavia, è probabile che questa divinità abbia assunto soltanto il nome greco e abbia dato forma ad entità sovrannaturali già presenti nella sfera religiosa tirrenica.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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