Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaVilla
TitoloThe Main Garden, Gardens of Palazzo Farnese, Caprarola
Indirizzo01032 Lazio Viterbo Antonio da Sangallo via
Plus codes8FJJ86HP+8P
Periodo1584-1620
DescrizioneIl “Giardino Grande”, anche definito giardino “di sopra” o “alto”, si estende sulla pendice del rilievo montuoso che domina il Lago di Vico, nella località chiamata Rosciano, ricca di boschi, in particolare di castagni. È articolato in una serie di terrazzamenti caratterizzati da fabbriche, fontane e ornamentazioni realizzate in diverse epoche. Al centro del complesso si erge un casino, detto “del piacere” per la funzione di ritiro edonistico a cui era adibito. Le prime notizie sulla sistemazione dell’area risalgono al 1574, quando il cardinale Alessandro Farnese acquista in loco alcuni terreni, ma solo nel settembre 1578 abbiamo la certezza che egli aveva intenzione di trasformare il bosco in un “barchetto”, cioè una piccola riserva di caccia: Fabio Arditio, nella relazione sulla visita di Gregorio XIII a Caprarola, dice, infatti, che dai giardini “bassi” del palazzo si poteva salire con una lunga gradonata sopra il monte dove da un lato erano viali ombrosi, boschetti di ginepro, piantate di olmi, di abeti e di castagni a filari, con varie pergole di vite, mentre dall’altro si stava in quel momento realizzando “un barco da mettervi animali”; vicino alla sommità del monte era un’area pianeggiante circondata da altissimi castagni “serrati d’intorno da cerchiate (pergolati a galleria), vestite di edera et altre verdure”, e in mezzo all’area una collinetta artificiale con una fontana sormontata da un gruppo di fanciulli che mungevano una capra dalle cui mammelle fuoriuscivano “spilli altissimi d'acqua” che ricadevano in “minutissima pioggia”. Questa prima sistemazione non dovette però durare: tra settembre 1583 e agosto 1584 il cardinale, per completare il nuovo barchetto acquista altri lotti di terreno già peraltro inclusi nel muro di recinzione realizzato nei mesi precedenti sotto la direzione di Giovanni Antonio Garzoni, assistente di Vignola rimasto al servizio del Farnese: costui è incaricato dei lavori di tracciamento di stradoni alberati e di spianamento del terreno necessari per la realizzazione di un giardino; a lui viene anche attribuito il progetto del casino. Il 7 agosto 1584 il Farnese chiede al Padre Generale di Camaldoli 400 “abetelli” bianchi (Abies alba) delle foreste circostanti il monastero da piantare nel barchetto. Nel frattempo, deciso a costruirvi anche un giardino di delizia, si era rivolto a Paolo Giordano Orsini il quale, con una lettera del 29 giugno, gli aveva accordato l’impiego dell’architetto in quel momento al suo servizio, il siciliano Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo. Del Duca, che è presente nel cantiere almeno fino al luglio del 1587, progetta la risalita verso il monte con un sistema fondato su un asse prospettico e quattro terrazzamenti dove si collocano tre fontane e una “cascata” o “catena d’acqua”, e dove s’inserisce il casino: egli probabilmente rielabora una prima idea di sistemazione, dal Fagliari Zeni Buchicchio attribuita a Garzoni, raffigurata nella loggia al pianoterra del casino verso valle in una veduta dipinta entro il 1586. I lavori di sistemazione, soprattutto del complesso impianto idrico, si protraggono fino al 1588, per interrompersi quasi sicuramente alla morte di Alessandro Farnese (1589). Nel 1620 il cardinale Odoardo riprende l’iniziativa affidando la progettazione di nuovi interventi all’architetto Girolamo Rainaldi.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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