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Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda2o050-00193
Numero catalogo generale01938562
Ente schedatoreR03/ Museo Poldi Pezzoli
Gruppo oggettidisegno
Definizione oggettodisegno
Numero oggetti
Categoria generale soggettomitologia
Identificazione soggettoVittoria/ Metide/ Baccante/ Figura maschile/ Ermes crioforo
Titolo soggetto
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionepalazzo
Qualificazione edificio di collocazione
Denominazione edificio di collocazionePalazzo Poldi Pezzoli
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Manzoni, 12
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Museo Poldi Pezzoli
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoCollezione di disegni di Riccardo Lampugnani
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XIX
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)
Da (datazione dell'oggetto)1830 ca.
A (datazione dell'oggetto)1883 ante
Autore/Nome sceltoVimercati Sozzi Paolo
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore1801/ 1883
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicacarta/ matita/ penna
Unità di misuramm
Altezza103
Larghezza170
Profondità
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggetto
Notizie storico-criticheIl disegno con n. 502 raigura con piccole varianti un'iconograia molto diusa nelle collezioni di gemme di ine settecento-inizi ottocento iconograia da molti allora ritenuta antica e dal signiicato non chiaro; se ne trovava una anche nella collezione di Goethe; Sozzi ci inorma nell'iscrizione di possedere un altro esemplare in corniola. L'iconograia è stata oggetto di uno studio recente Morricone Matini 992 che ha preso le mosse da un rilievo marmoreo databile alla prima metà del cinquecento conservato in dal 637 nella collezione sabauda di Torino portato poi a Parigi nel corso delle spoliazioni napoleoniche e tutt'ora conservato al Louvre ibid. ig. 6. Questo studio permette di vedere nella gemma raigurata in questo disegno una replica di una gemma in pasta di topazio che oggi risulta dispersa che a sua volta è una variante della più amosa gemma non antica donata poco dopo il 602 a rancesco IV re di rancia da Monsignor Rascas de Bagarris e ora conservata al Cabinet des Medailles della Bibliothèque Nationale di Parigi ibid. igg. 34-35. La pasta di topazio venne eseguita da un intagliatore che aceva parte della cerchia di Cassiano dal Pozzo al quale questa apparteneva ed è nota a noi dall'incisione di P.A.Maei nel volume Gemme antiche igurate.. del 708 ibid ig. 42; è plausibile secondo la Morricone M. che anche la gemma di Parigi sia stata eseguita nella cerchia di Cassiano dal Pozzo la cui amiglia era originaria di Torino. Vi sono raigurate tre igure: una Menade vista di spalle mentre solleva un idolo un'erma a torso di Pan un satiro che nel disegno Sozzi appare come una igura emminile intento a bere da un corno nel disegno Sozzi trasormato in un altro oggetto; l'insieme è il risultato dell'assemblaggio di questi singoli elementi il principale dei quali noto in età antica la Menade nello stesso atteggiamento appare in un cammeo proveniente da Pompei conservato al Museo Archeologico di Napoli ibid. ig. 2; la collezione di gemme del cardinale Pietro Barbo in parte conluita nel tesoro di Lorenzo il Magniico comprendeva due gemme con la stessa igura emminile vedi ibid. pp. 20-2 da parte di un incisore moderno. La Morricone M. ha spiegato come questo assemblaggio sia stato ispirato nel periodo compreso tra il 530 circa e il 602 oltre che dalla possibile conoscenza delle gemme della collezione Barbo e delle copie moderne da queste tratte da due onti igurative: l'iconograia del rilievo già a Torino e ora al Louvre costituita dalla Menade ebbra reggente l'idolo aiancata da un busto-ritratto posto su una colonna; le igure di satiri e baccanti che suonano e delle erme di Pan liberamente tratte dai disegni cinquecenteschi molti dei quali eseguiti da Cassiano dal Pozzo dei sarcoagi dionisiaci romani. Non si può dire con certezza se la pasta vitrea inta sarda e la corniola della collezione Sozzi presentassero realmente le varianti che appaiono nel disegno - oltre a quelle relative al satiro e al contenitore da cui questi beve sopra indicate il tipo dell'idolo che non sembra reggere un doppio lauto come nell'incisione di Maei ma due brevi lacci svolazzanti e il tirso che appare trasormato in una lancia mentre i due svolazzi del tirso sono trasormati nelle ciocche di capelli al vento della igura emminile nella quale è stata tradotta la igura del satiro - o se queste varianti siano il risultato di una lettura non corretta di Sozzi o di colui che ha eseguito il disegno.Il disegno con n. 505 presenta lo stesso problema perchè riporta l'iconograia dell'Ermes criooro con la variante dell'oggetto recato dal dio non una testa d' ariete come risulta in un calco di Giovanni Pichler con lo stesso soggetto conservato al Medagliere del Castello Sorzesco a Milano Tassinari 2000 ig. in basso primo a sinistra ma un oggetto non bene identiicabile due colombe?.Accanto ai disegni con i nn. 504 e 505 sono disegnate d
Data stato di conservazione2007
Stato di conservazionebuono
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2007
Nome compilatoreIato Valeria
Specifiche ente schedatoreR03/ Museo Poldi Pezzoli
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneDi Lorenzo Andrea
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF59R+9H


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