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Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda2o050-00231
Numero catalogo generale01967163
Ente schedatoreR03/ Museo Poldi Pezzoli
Gruppo oggettidisegno
Definizione oggettodisegno
Numero oggetti
Categoria generale soggettomitologia
Identificazione soggettoApollo e Marsia/ Figure
Titolo soggetto
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionePalazzo
Qualificazione edificio di collocazione
Denominazione edificio di collocazionePalazzo Poldi Pezzoli
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Manzoni, 12
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Museo Poldi Pezzoli
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoCollezione di disegni di Riccardo Lampugnani
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XVIII
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)ultimo quarto
Da (datazione dell'oggetto)1785 ca.
A (datazione dell'oggetto)1798 ante
Autore/Nome sceltoDell'Era Giovan Battista
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore1765/ 1799
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicacarta/ penna/ acquerello bruno
Unità di misuramm
Altezza280
Larghezza453
Profondità
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggettoRECTO: Apollo e Marsia. VERSO: igure. Penna e inchiostro nero e bruno
Notizie storico-criticheIl disegno sul recto è una copia dell'aresco con Marsia scorticato della serie delle Storie di Apollo dipinte da Domenichino e aiuti nella sala di un padiglione nel giardino della Villa Aldobrandini a rascati tra il 66 e il 68. L'aresco cm 20x 33 si trovava sopra alla porta d'ingresso e insieme ad altri otto della serie venne staccato o nella campagna del 82 diretta da Vincenzo Cortese oppure in quella successiva del 833-34 guidata da Pellegrino Succi; venne esposto nel Palazzo Borghese a Roma e nel 892 acquistato dal conte Karl Lanckoronski di Vienna; la National Gallery di Londra li acquistò nel 958 R.E. Spear 982 v. I p. 94. L'attribuzione a Dell'Era è avanzata sulla base delle analogie stilistiche e tecniche riscontrabili in altri disegni di copie dall'antico o da artisti del rinascimento dell'artista lombardo: la tendenza a modiicare alcuni aspetti dell'originale da copiare allo scopo di ottenere una composizione più armoniosa sulla base dell'ideale di bellezza classica teorizzato da Winckelmann: in questo caso l'ingrandimento e la collocazione in primo piano della igura a destra resa in attitudine più aggraziata rispetto all'originale; la diminuzione della proondità del paesaggio a avore di uno sviluppo sul primo piano della composizione sviluppata come un regio; il modo di disegnare gli alberi e la vegetazione che si riscontra anche nel disegno Diana e Atteone di collezione privata rancese Giovan Battista 2000 ig. 97; l'uso di disegnare sul verso una scena di genere che dimostra l'interesse per il mondo contemporaneo documentato anche nel disegno di Dell'Era con inv. 4698 della coll. Lampugnani e da Morte di Meleagro conservato presso il Museo Civico di Treviglio Giovan Battista 2000 ig. 9. Si tratta probabilmente di una copia da una stampa dell'aresco una stampa di D. Barrière del 647 si trova presso le Civiche Raccolte A. Bertarelli vol. A A 457 p. 2 che si trovava sopra una porta a oltre due metri di altezza. L'interesse di Dell'Era per Domenichino è documentato dal disegno di collezione rancese citato sopra e da un altro disegno del Museo di Treviglio inv. D. 7/745 v. Calbi-rabbi 993 v. II ig. 7. Nel disegno sul verso la igura di vecchia a destra è meglio caratterizzata lo stesso personaggio riportato nel disegno con inv. 4698 sull'estrema sinistra; le quattro igure in secondo piano eseguite con l'inchiostro nero possono attribuirsi interamente a Dell'Era mentre le due igure a inchiostro bruno in primo piano meglio riinite sembra siano state ritoccate in un secondo momento probabilmente da un'altra mano.Cinque oto del recto e del verso sono conservate negli album D5 2 oto e D4 3 oto più piccole di Riccardo Lampugnani.
Data stato di conservazione2008
Stato di conservazionemediocre
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2008
Nome compilatoreIato Valeria
Specifiche ente schedatoreR03/ Museo Poldi Pezzoli
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneDi Lorenzo Andrea
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF59R+9H


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