Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda3y010-00014
Numero catalogo generale00641780
Ente schedatoreR03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Gruppo oggettipittura
Definizione oggettodipinto
Numero oggetti
Categoria generale soggettosacro
Identificazione soggettoRiposo durante la fuga in Egitto
Titolo soggetto
Nome provinciaBrescia
ComuneChiari
Tipologia edificio di collocazionepalazzo
Qualificazione edificio di collocazioneprivato
Denominazione edificio di collocazionePalazzo Faglia-Torri
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Bernardino Varisco, 9
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)Pinacoteca Repossi
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoRaccolte d'arte della ondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XVI
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)prima metà
Da (datazione dell'oggetto)1520 ca.
A (datazione dell'oggetto)1540 ca.
Autore/Nome sceltoGranacci Francesco
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore1477/ 1543
Riferimento all'autoreattr.
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicaolio su tela
Unità di misuracm
Altezza119.2
Larghezza90.2
Profondità
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggettoIn primo piano al centro la Madonna tiene Gesù Bambino sulle sue ginocchia che stringe la mano a san Giovannino in piedi davanti alla Madonna, verso sinistra; dietro di loro, a sinistra, si vede san Giuseppe che dorme seduto per terra accanto all'asino; in proondità un paesaggio con montagne e un corso d'acqua.
Notizie storico-criticheEntrata in Pinacoteca grazie al lascito di Marianna Rota nel 926 la tela apparteneva secondo Maggi 2003-2004 p. 20 alla collezione di Alessio Antonio Rota in base alla memoria stesa dal Rota nella quale aermava di possedere nella sua abitazione una bellissima Sacra amiglia d'uno scolaro del Hostaek pubblicato in G. usari Alessio Antonio Rota: tracce per una doverosa riscoperta in La Cultura della Memoria. Uomini libri e carte della Biblioteca Morcelliana Quaderni della ondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi n. 3 Roccaranca Bs 2002 p. 53. Tuttavia non pare plausibile questa identiicazione poiché il tratto dichiaratamente italiano della tela è dichiarato anche dall'attribuzione che ne dà la distinta dei beni Rota nella quale al n. 2 si legge Riposo in Egitto attribuito a Perin del Vaga; a questo si aggiunga che in questo dipinto il tema della Sacra amiglia è tutt'altro che centrale e un ine conoscitore come Alessio Antonio Rota impegnato tra l'altro nella scelta di temi e artisti da reclutare per le nuove pale del Duomo di Chiari non poteva qualiicare come Sacra amiglia un tema notissimo e molto usato come il Riposo durante la uga in Egitto. Tanto più che se vi osse stata la possibilità di un raintendimento tematico si sarebbe declinato piuttosto su un titolo come Madonna col Bambino e san Giovannino piuttosto che su quello collegato da Maggi alle parole di Alessio Antonio. Di atto l'attribuzione a Perin del Vaga recepita dai cataloghi della Pinacoteca è stata respinta - giustamente - da Terraroli che ha individuato il prototipo del dipinto in un'opera compiuta da rancesco Granacci e conservata alla National Gallery o Ireland. In verità il dipinto clarense igurava già nell'opera sul Granacci di Von Holst soltanto citato a sostegno da Terraroli e non invece indicato come onte bibliograica il quale lo diceva copia da un'altra versione autograa del Granacci conservata nella collezione S. A. Budgett a Ehemals Kirklington Park. In questo dipinto rispetto a quello di Dublino che è senza dubbio la versione più antica di una serie di dipinti dello stesso autore si notano gli stessi caratteri riscontrabili nella tela clarense: una maggiore morbidezza del chiaroscuro un impianto monumentale più dichiaratamente cinquecentesco e soprattutto una chiara impronta raaellesca tipica della produzione matura del pittore. Von Holst d'altro canto riteneva il dipinto di Chiari una copia dell'esemplare della collezione Budgett attenuando il suo giudizio a causa del non buono stato di conservazioen dell'opera che si mostrava in buona parte ridipina soprattutto nella zona del cielo. L'attribuzione a un ignoto copista del Seicento proposta da Terraroli è in parte condivisa da Roberto Ciabattini comunicazione orale che individua nel iorentino Cosimo Gamberucci 560ca-62 il probabile arteice del dipinto clarense. L'ipotesi è in parte condivisibile ma con una certa cautela; lascia inatti aperta la discussione il reperimento in ase di restauro di un nimbo raggiato sopra il capo della Vergine in seguito occultato e sostituito da una più cinquecentesca aureola ad anello. Tale occultamento male si attaglia alle scelte di un copista: piuttosto pare chiamare in causa lo stesso autore. Le riserve di Von Holst si è visto erano tutte determinate dallo stato di conservazioen precario che è stato risarcito dal restauro. In questa sede si propone anche se solo come ipotesi di studio di considerare la tela clarense una replica autograa del Granacci: la qualità pittorica e la orza d'invenzione depongono a avore di questa tesi alla quale solo gli specialisti del settore potranno dare una risposta deinitiva.
Data stato di conservazione2006
Stato di conservazionebuono
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2006
Nome compilatoreFusari Giuseppe||Scorsetti Monica
Specifiche ente schedatoreR03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneBianchi Eugenia
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFGWPH+39


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