Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda3y010-00021
Numero catalogo generale00641787
Ente schedatoreR03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Gruppo oggettipittura
Definizione oggettodipinto
Numero oggetti
Categoria generale soggettosacro
Identificazione soggettoSan Giacomo maggiore
Titolo soggetto
Nome provinciaBrescia
ComuneChiari
Tipologia edificio di collocazionepalazzo
Qualificazione edificio di collocazioneprivato
Denominazione edificio di collocazionePalazzo Faglia-Torri
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Bernardino Varisco, 9
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)Pinacoteca Repossi
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoRaccolte d'arte della ondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XVII
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)prima metà
Da (datazione dell'oggetto)1620 ca.
A (datazione dell'oggetto)1625 ca.
Autore/Nome sceltoVermiglio Giuseppe
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore1587/ 1635 post
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicaolio su tela
Unità di misuracm
Altezza104.3
Larghezza84
Profondità
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggettoSan Giacomo maggiore è raigurato a mezza igura e di proilo mentre avanza verso sinistra; il volto è girato verso l'osservatore che invita a seguirlo con un gesto della mano destra; nella mano sinistra tiene il bastone del pellegrino; sulla cappa che gli protegge le spalle si vede la conchiglia, attributo tradizionale di questo santo e dei pellegrini di Santiago de Compostela.
Notizie storico-criticheLa scritta che corre sul margine superiore della tela identiica la monumentale igura in abito da pellegrino con l'apostolo san Giacomo maggiore così raigurato per il suo leggendario viaggio che l'avrebbe condotto ino a Compostela. Il dipinto certamente il pezzo più notevole della Pinacoteca Repossi è entrato nella collezione clarense in epoca imprecisata e non - secondo quanto solitamente creduto - in seguito al lascito testamentario dell'avvocato Pietro Bartolomeo Repossi nel 854. Tale raintendimento dovuto a un errore di identiicazione da ar risalire al Rivetti identiicava nella testa di S. Giuseppe creduta universalmente del Moretto Repossi 855 e presente nel lascito Repossi questo dipinto grazie anche allo spostamento di attribuzione dal Moretto al Caravaggio compiuto dal Rivetti 97 p. 8 che però lo vedeva ancora incongruamente come un san Giuseppe. In seguito Lancini pur mantenendo l'attribuzione al Caravaggio leggeva correttamente il soggetto della tela. Il cambio di soggetto e di attribuzione da san Giuseppe a san Giacomo e da Moretto a Caravaggio non impediva a Terraroli al quale si deve la restituzione del dipinto al catalogo del Vermiglio di identiicare l'opera con quella igurante nel lascito Repossi del 854 opinione recensita anche recentemente da rancesco rangi nella scheda per la mostra dedicata al pittore nel 2000 e allestita a Campione d'Italia. Al contrario l'opera apparteneva a un altro collezionista clarense Alessio Antonio Rota padre di Giovan Battista Rota vescovo di Lodi uomo colto e di molta importanza per la vita artistica a Chiari verso la metà dell'Ottocento del quale si è tentato di recente da parte di Giuseppe usari un primo proilo. Questi nelle sue memorie manoscritte conservate nel ondo Rota presso la Biblioteca Morcelliana annota anche alcuni dei pezzi della sua collezione tra i quali igura un superbo S. Giacomo del bravo ma rarissimo Pittore Michelangiolo da Caravaggio AMC ondo Rota Arm. mss. II Miscellanea chiarese p. 48; pubblicato in usari 2002 p. 53 indicazione che vale anche a spiegare l'attribuzione tradizionale del dipinto ino alla corretta ascrizione al Vermiglio. Il dipinto come si è detto è stato ricondotto al pittore da Valerio Terraroli che ha proposto anche una datazione attorno alla prima metà degli anni Venti del Seicento in concomitanza con il ritorno dell'artista in Italia settentrionale dopo il suo lungo soggiorno romano datazione accolta anche da rangi che indica nella peculiarità della stesura pittorica e in certi dettagli tipologici rivelatori come la deinizione un poco ruvida e sintetica delle mani e la stessa intensa caratterizzazione del volto un convincente appiglio per questa collocazione cronologica. D'altro canto l'intonazione caravaggesca che ha atto ascrivere per lungo tempo il dipinto al pittore bergamasco è ben visibile - come ancora annota rangi - nella impostazione luministica individuata attraverso il raggio di luce che taglia in diagonale la parete da sinistra e giunge a illuminare in pieno il volto del santo di scultorea plasticità che s'inserisce quasi un cameo prezioso nell'intarsio delle tinte quasi ridotte al monocromo di una tavolozza volutamente ribassata e 'serale' che ricorda le analoghe sottigliezze atmoseriche di Bartolomeo Manredi e di certi suoi seguaci rancesci come Nicolas Tournier rangi 2000 p. 06. Già del tutto lombarda invece è la stesura pittorica curata e compatta capace di rainatezze che conducono verso gli esiti di Daniele Crespi e insieme mettono in evidenza una nuova riacquistata monumentalità che si esplica nella levigata quasi marmorea costruzione del viso e del manto del san Giacomo i cui esiti non dieriscono di molto da analoghe prove dell'artista ravvisabili in specie nelle igure dell'Ultima Cena proveniente da Novara oggi a Milano Pinacoteca di Brera e nel San Tommaso apostolo conservato nei depositi della pinacoteca milane
Data stato di conservazione2006
Stato di conservazionebuono
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2006
Nome compilatoreFusari Giuseppe||Scorsetti Monica
Specifiche ente schedatoreR03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneBianchi Eugenia
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFGWPH+39


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