Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda3y010-00043
Numero catalogo generale00641808
Ente schedatoreR03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Gruppo oggettipittura
Definizione oggettodipinto
Numero oggetti
Categoria generale soggettosacro
Identificazione soggettoMadonna con Bambino e i santi Faustino e Giovita
Titolo soggetto
Nome provinciaBrescia
ComuneChiari
Tipologia edificio di collocazionepalazzo
Qualificazione edificio di collocazioneprivato
Denominazione edificio di collocazionePalazzo Faglia-Torri
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Bernardino Varisco, 9
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)Pinacoteca Repossi
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoRaccolte d'arte della ondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XVII
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)
Da (datazione dell'oggetto)1616 post
A (datazione dell'oggetto)1616 ante
Autore/Nome sceltoGiugno Francesco
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore1577/ 1621
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicaolio su tela
Unità di misuracm
Altezza371
Larghezza253
Profondità
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggettoIn primo piano in basso si vedono i due santi posti alle estremità della tela; sono vestiti da soldati romani e tengono in mano la palma del martirio e lo stendardo; in alto al cenro si trova la Madonna con il Bambino; in proondità, è raigurata la scena del martirio dei due santi che si svolge con il castello di Brescia sullo sondo.
Notizie storico-criticheLa tela era in origine la pala dell'altare maggiore della parrocchiale di Chiari sostituita nel 845 dall'attuale dipinta da rancesco Podesti. Trasportata dapprima nella chiesa clarense di San Bernardino nel luglio del 96 secondo la testimonianza di Luigi Rivetti u riportata nella parrocchiale dopo essere stata pulita dal pittore Giuseppe Riva. Probabilmente durante i lavori di restauro della chiesa in occasione del Congresso Eucaristico interparrocchiale del 938 e per i buoni uici dell'allora bibliotecario della Morcelliana Pietro Giuseppe Lancini la tela passò alla Pinacoteca Repossi con attribuzione a ignoto sebbene già il Rivetti nel 920 avesse indicato con esattezza il nome dell'autore rancesco Giugno e la data di esecuzione 66 senza però recensire da quale onte avesse desunto queste notizie. La critica successiva ha comunque accettato l'attribuzione al Giugno e la datazione proposta dal Rivetti ad eccezione di Terraroli che riteneva di dover spostare al 620 in base a criteri stilistici la data di esecuzione. Più recentemente usari ha chiarito le modalità e i tempi di esecuzione della tela pubblicando i documenti conservati presso l'Archivio della Congregazione di Carità oggi in deposito alla Biblioteca Morcelliana nel registro Eredità Gallo. L'opera inatti venne commissionata a rancesco Giugno dalla Congregazione di Carità di Chiari in ottemperanza al testamento di don Agostino Gallo che nel 62 lasciava mille lire planete alla Comunità di Chiari perché entro il termine di due anni dalla sua morte venisse realizzata l'ancona dell'altar maggiore della Collegiata di Chiari nella quale sia Depinto in meggio l'Assumptione della Gloriosa Vergine Maria et dalli parti siano messi Santi austino e Jovitta. Per questo il 7 dicembre 64 venivano eletti due deputati da parte della Comunità di Chiari al ine di mettere in esecuzione il legato testamentario del Gallo. u scelto come scultore e architetto dell'ancona il bresciano Giuseppe Bulgarini e come pittore rancesco Giugno al quale sono certiicati pagamenti dal giugno 66. Il dipinto risente dei ortissimi contatti con la pittura di Palma il Giovane particolarmente nelle igure degli angeli che anno corteggio alla igura della Vergine con il Bambino e che ricordano il medesimo soggetto della pala della Madonna del Rosario della parrocchiale di Rovato opera irmata dal pittore veneziano. Altre ainità stilistiche si possono rintracciare anche con la pala del Palma dipinta per la chiesa veneziana dei Tolentini. Il dipingere ampio sapido e carnoso di questa tela la rende opera particolarmente interessante nel percorso artistico del bresciano che si produce qui in particolari tonalità argentee e osorescenze di chiara ascendenza palmesca ma anche derivate dalla tradizione locale di stampo oppesco-morettesco mentre manca ogni rierimento alla cultura milanese dei iamminghini che avrà molto a inluire sull'artista proprio dal 66 quando questi si troverà a dipingere insieme ai due della Rovere nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Brescia. Il martirio dei due santi che occupa il centro della pala con lo scorcio naturalistico dello sondo con la veduta di Brescia e del colle Cidneo sovrastato dalla bianca mole del castello mostra una vis compositiva e una prontezza nel tratto che appare in rapporto alle igure della Vergine e dei due santi più libero e deciso e che permette di apprezzare un Giugno capace di descrizioni mosse e quasi calligraiche preziosissime nella sapiente variazione dei particolari.
Data stato di conservazione2006
Stato di conservazionemediocre
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2006
Nome compilatoreFusari Giuseppe||Scorsetti Monica
Specifiche ente schedatoreR03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneBianchi Eugenia
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFGWPH+39


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