Opere d'arte in Lombardia
Codice scheda | XC010-00652 |
Numero catalogo generale | 00648354 |
Ente schedatore | R03/ Museo Internazionale Design Ceramico |
Gruppo oggetti | ceramiche e porcellane |
Definizione oggetto | piatto |
Numero oggetti | |
Categoria generale soggetto | |
Identificazione soggetto | |
Titolo soggetto | |
Nome provincia | Varese |
Comune | Laveno-Mombello |
Tipologia edificio di collocazione | palazzo |
Qualificazione edificio di collocazione | comunale |
Denominazione edificio di collocazione | Palazzo Perabò |
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione) | Via Lungolago Perabò, 5 |
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione) | Museo Internazionale Design Ceramico - Civica Raccolta di Terraglia |
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione) | |
Tipologia struttura conservativa | museo |
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto | |
Secolo (datazione dell'oggetto) | sec. XX |
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto) | secondo quarto |
Da (datazione dell'oggetto) | 1925 post |
A (datazione dell'oggetto) | 1949 ante |
Autore/Nome scelto | Sacconaghi Giuseppina |
Ente collettivo/Nome scelto | |
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore | 1906/ 1994 |
Riferimento all'autore | |
Denominazione ambito culturale | manifattura lodigiana |
Riferimento all'intervento | esecutore |
Materia e tecnica | terraglia dipinta |
Unità di misura | |
Altezza | |
Larghezza | |
Profondità | 3 |
Diametro | 40.5 |
Lunghezza | |
Descrizione oggetto | Sul cavetto decorazione con rosone centrale a petali disposti a asce nei colori giallo, verde, blu e bianco, sulla tesa decoro ripartito a settori con motivo embricato e motivo a volute e oglie di acanto. Separa il cavetto dalla tesa una ascia con motivo a scacchiera. |
Notizie storico-critiche | Il piatto reca a tergo il marchio della Ceramica Lodigiana e l'iscrizione GIUSEPPINA SACCONAGHI pittrice monzese del Novecento attiva nella scia del divisionismo ma anche disegnatrice e dedita all'incisione. Potrebbe essere avanzata l'ipotesi che Giuseppina Sacconaghi detta Pina Sacconaghi iscritta dal 924 all'Accademia di Brera e assidua dei corsi di decorazione si osse cimentata nella decorazione ceramica nell'ambito della iorente maniattura lodigiana. A Lodi sono attestate ornaci in dal Medioevo e i suoi ceramisti urono richiesti anche uori dalla loro patria. Il secolo XVIII segna l'apogeo della maiolica lodigiana. Al nome di Rossetti noto anche in Piemonte e in rancia si aggiungono altri nomi di celebri abbricanti e decoratori che si inserirono nel contesto europeo. I più importanti ateliers urono quelli dei discendenti dei Coppellotti e della amiglia erretti. Antonio erretti si segnala per le sue innovazioni tecnologiche: importò la tecnica del piccolo uoco e i modelli decorativi tedeschi e rancesi rielaborati con squisita rainatezza. Introdusse pure la terraglia come materiale plastico. Dopo la crisi post-napoleonica la ceramica lodigiana ritornò in auge per opera dei Dossena seconda metà del secolo XIX. Dopo il declino dei Dossena all'inizio del Novecento la tradizione lodigiana continuò con altre abbriche come quelle dei Vitali dei Mamoli dei Pallavicini ed è sempre viva ai giorni nostri nei produttori e nelle istituzioni che ne sono i propagatori. |
Data stato di conservazione | 2008 |
Stato di conservazione | discreto |
Condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
Data compilazione | 2008 |
Nome compilatore | Civai Alessandra |
Specifiche ente schedatore | |
Referente scientifico compilazione | |
Funzionario responsabile compilazione | Lenardon Marisa |
Data trascrizione | |
Nome trascrittore | |
Ente trascrittore | R03/ Museo Internazionale Design Ceramico |
Data aggiornamento | |
Nome aggiornatore | |
Ente aggiornatore | |
Funzionario responsabile aggiornamento | |
Plus Codes | 8FQCVHXW+4M |
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