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Pacìfico, ocèano Il maggiore degli oceani della Terra con un'estensione di 179.650.000 km2, pari alla metà circa della superficie complessiva degli oceani e a più di un terzo della superficie terrestre. Il nome gli è stato attribuito dal navigatore Magellano che così lo battezzò durante la sua circumnavigazione. La salinità è mediamente del 3,6 % e la temperatura è compresa tra 26-28 °C all'equatore, diminuendo fino ai-2° C verso i poli. È compreso fra i continenti Asia e Australia, Americhe e Antartide e comunica con il mar Glaciale Artico a nord attraverso lo stretto di Bering, a ovest e sud-ovest con l'oceano Indiano in varie zone, a est con l'oceano Atlantico (sotto l'estremità meridionale del Sudamerica). A ovest conta vari mari interni (di Bering, di Ohotsk, del Giappone, Giallo, Cinese orientale, Cinese meridionale, delle Filippine, di Sulu, dell'Indonesia, quest'ultimo ulteriormente suddiviso in mari minori). Le acque del Pacifico hanno una profondità media di poco più di 4.000 m. Il fondale del Pacifico è sede di imponenti dorsali e presenta profonde fosse, la più profonda delle quali è la fossa delle Marianne, che raggiunge gli 11.020 m. Il sistema delle dorsali è complesso e strutturato in dorsali principali e secondarie o trasversali. Esse emergono dalle acque a formare numerosi arcipelaghi (Aleutine, Curili, Giappone, Filippine, Indonesia, Melanesia ecc.), caratterizzati da un'intensa attività vulcanica. La circolazione delle acque superficiali è organizzata in due circuiti: quello settentrionale, in senso orario, detto corrente del Giappone o della California, e quello meridionale, in senso antiorario, detto corrente di Humboldt o del Perú. I porti principali sono in Asia Yokohama, Osaka, Shanghai, Foochow, Hong Kong, Canton, Manila, Singapore, Jakarta, in Oceania Sydney, Melbourne, Wellington, in America Vancouver, Los Angeles, San Francisco, Panam´ (presso l'omonimo canale, che collega l'oceano Pacifico a quello Atlantico). 
Questione del Pacifico 
Contrasto fra USA e Giappone, nel periodo compreso fra la prima e la seconda guerra mondiale, per il controllo dell'economia e della politica dell'Asia orientale; questa contrapposizione precipitò infine con lo scoppio del conflitto mondiale, quando il Giappone attaccò militarmente gli Stati Uniti nel 1941. La conclusione della guerra, con la sconfitta giapponese, portò a un cambiamento sostanziale dei rapporti di forza nell'area. 


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